Donne High Tech: l’Onu vuole aumentare le quota rosa

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MILANO -“Le donne non amano il jazz e non si capisce il motivo”, cantava Paolo Conte. Le donne non amano la tecnologia (dicono) e non si capisce il motivo.

O forse sì, se si pensa ai numerosi stereotipi o pregiudizi che, di fatto, hanno allontanato le donne da un rapporto tranquillo con l’high tech.

Nell’ambito dell’informatica le donne sono poche ma aumentano esponenzialmente e sono sempre più quelle che con il computer giocano, sperimentano, lavorano, rivelandosi non di rado più preparate dei colleghi maschi.

Ci sono molte donne che hanno lasciato il segno nell’ambito tecnologico e nei settori collegati come scienza, medicina e salute. Chipcick ci presenta dieci di queste donne al sito www.chipchick.com.

GLI OBIETTIVI ONU – Aumentare la quota delle donne high tech è uno degli obiettivi dell’Unione Internazionale delle Comunicazioni, agenzia dell’Onu, che oggi promuove Girls in Ict (http://girlsinict.org), un portale ‘rosa’ appositamente pensato per le donne che vogliono lavorare nell’Ict.

Un sito che ha molte motivazioni: per  esempio colmare il gap tecnologico e culturale esistente tra i due sessi e combattere i pregiudizi a sfavore delle donne: basti ricordare che le programmatrici di Eniac, il primo computer realizzato dal governo degli Stati Uniti, erano donne.

Il portale è rivolto principalmente (ma non solo) a ragazze tra gli 11 e i 25 anni, con l’intento di favorire il loro ingresso in un ambito lavorativo ancora in gran parte dominato dagli uomini. Girl in ICT pubblica informazioni molto utili come i link a borse di studio, stage, concorsi e le remunerazioni principali delle professioni più ricercate in ambito digitale.

ALTRI PORTALI ROSA – Il sito Women&Technologies® (http://www.womentech.it) vuole valorizzare il talento femminile negli ambiti high tech (ricerca, sviluppo tecnologico, innovazione) con un occhio di riguardo ai temi che verranno affrontati da Expo2015, quali il rapporto tra tecnologie e salute.

Il portale nasce su iniziativa di un network di professioniste impegnate nel mondo dell’impresa e si appoggia a una rete di Partner, istituzionali e privati, importanti.

LE TECNO VISIONARIE – Tra le iniziative proposte da Women&tecnologies@, il Premio Internazionale “Le Tecno visionarie®” attribuito, ogni anno, a “donne visionarie che, con il proprio lavoro nella Ricerca, nella Pubblica Amministrazione o nell’Impresa, hanno saputo inventare il futuro, coniugando innovazione e tecnologie, mantenendo una visione d’insieme e una necessaria centralità della persona”.

Quest’anno il premio va a Michela Matteoli, direttrice del laboratorio di Cellular Biology of the Synapse dell’Università degli Studi di Milano (e presidente di Neuro-Zone) e a Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana.

LABORATORIO DI RICERCA – Womentech vuole essere il primo passo verso la costruzione di un laboratorio permanente (fisico e virtuale) sui temi della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione: è un’iniziativa che cresce ogni giorno grazie anche ai gruppi dedicati sui principali social network, oltre che, naturalmente, al passaparola (che rimane uno dei sistemi più efficaci per diffondere idee).

 

di Giuseppe de Paoli