I dipendenti ballerini degli Apple Store

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ROMA – L’idea del lavoro che hanno alla Apple comincia a preoccuparmi. E’ di questi giorni il video che impazza su YouTube e che riprende i dipendenti del nuovo store aperto a Roma che si cimentano in un improbabile danza “maori” per dare il benvenuto ai primi clienti-fans del secondo store della melamorsicata nella Capitale.

Il primo impatto di fronte questa trovata è di incredulità. Dipendenti di un grande marchio high tech che si trasformano in ballerini provetti per stupire, ancora di più, i clienti. Di questo passo dove arriveremo?

Vorrei limitare i termini, ma francamente mi sembra una pagliacciata. Non so in che modo i dipendenti hanno accolto realmente questa richiesta da parte dell’azienda, probabilmente non hanno fatto molte storie, vista comunque la gioia di avere un posto di lavoro, in tempi di crisi prolungata.

Tuttavia, la vicenda pone diversi interrogativi sulla cultura del lavoro che ispira un colosso per molti aspetti straordinario, come la Apple. Colgo in sottofondo un’idea quasi totalizzante che tende ad un processo di identificazione totale del dipendente con l’azienda, al punto da potergli chiedere quasi tutto, anche di ballare. Il processo di identificazione del lavoratore con la Mela deve essere assoluto.

Non a caso, nella ricerca e selezione dei futuri dipendenti si cercano persone dotate di Apple Factor o X Factor. In sostanza, chi vuole lavorare in questa azienda deve avere determinate caratteristiche che comprendono oltre una generale, e comprensibile, disponibilità verso l clienti-fans, anche una serie di aspetti (non detti) per cui l’azienda può chiedere “di più” ai suoi dipendenti, anche, all’occorrenza, di fare i cloun. Forse stiamo davvero esagerando.

Va benissimo chiedere ai propri dipendenti di riconoscersi nella azienda nella quale si lavora, motivarli e premiarli per i migliori risultati raggiunti, ma fino dove è lecito spingersi? Esiste un confine tra ciò che è lecito chiedere ad un proprio dipendente pur di fatturare oppure questo confine non ha più senso, e con esso spazziamo via anche la dignità delle persone?

Personalmente, di fronte la scenda dei dipendenti-ballerini, inorridisco e rimango convinto che questo limite di dignità vada difeso. L’azienda fondata dal geniale Steve Jobs, sul tema del lavoro, probabilmente non insegue il concetto di qualità e innovazione che applica ai suoi prodotti. Alcune esperienza che stanno emergendo, anche in Italia e in Europa, per non parlare delle ignobili condizioni di lavoro nella fabbriche cinesi in cui si producono gli ì-Phone e gli ì-Pad, fanno pensare che sul piano del lavoro alla Apple sono tutt’altro che innovatori. Buona visione!

 

Guarda il Video del ballo dei dipendenti dell’Apple Store di Roma

di Filippo Di Nardo