Ericsson finanzia le start up per l’ICT responsabile

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MILANO – Ericsson, gigante dell’ICT, vara, tramite la sua Fondazione Lars Magnum, la nuova edizione del Programma Ego, un progetto di finanziamento e supporto a nuove idee di business e start-up.

Il programma, nato nel 2004, affronta un tema spinoso in terra italica, ovvero quello del legame (spesso troppo debole) fra Università e imprese: non a caso, all’edizione di quest’anno aderiscono l’Università di Trento, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università di Siena e gli atenei romani Luiss, Guido Carli, Sapienza e Tor Vergata.

Come funziona il tutto? Per candidarsi è necessario essere studenti, neolaureati (under 35) o giovani titolari di microimprese e possedere un’idea di business nel mondo dell’ICT, un’idea che risponda a un bisogno sociale.

Non è vincolante, ma consigliabile (“i Comitati di valutazione si riservano di esaminare con particolare interesse … recita il comunicato di Ericsson) che i progetti rientrino in aree tematiche specifiche come: education 2.0, e-collaboration all’interno delle aziende, Pubblica Amministrazione digitale, sanità del futuro, intelligent mobility ed efficienza energetica.

Per presentare domanda di partecipazione c’è tempo fino al 1° giugno, data dopo la quale inizierà l’iter di selezione per le due categorie in gara: “Studenti e laureati al di sotto dei 35 anni” e “Start-up”.

Le idee scelte dai comitati di valutazione potranno tradursi in realtà grazie al supporto logistico e organizzativo garantito da Ericsson, che metterà a disposizione disposizione uffici attrezzati, consulenze in ambito gestionale, tecnologico, legale e finanziario e per le relazioni con i canali commerciali.

“Per rilanciare la competitività del nostro Paese e, in un’ottica di più lungo periodo, per realizzare una società del futuro – ha spiegato Nunzio Mirtillo, presidente e general manager Regione Mediterranea di Ericsson – occorre dare sempre più spazio ai giovani talenti, valorizzando le loro idee e sostenendoli nella realizzazione dei loro progetti di business”.

 

A cura di ICT BUSINESS