Agenda digitale, scelta rimandata

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ROMA – Doveva essere la giornata decisiva per l’Agenda Digitale nostrana, ma il ‘vaglio’ del ‘pacchetto’ di provvedimenti, previsto ieri al Consiglio dei Ministri, e’ di nuovo slittato.

L’intervento, atteso da mesi, rimane ancora sulla carta.

Tra gli obiettivi principali la copertura a Banda Larga in tutto il Paese per il superamento del Digital divide; la creazione dell’anagrafe elettronica e, più in generale, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Per la realizzazione di questi e altri provvedimenti è stato stimato un costo tra i 300 e i 400 milioni di euro: e’ quindi comprensibile, almeno parzialmente, la prudenza del Governo in un momento cosi’ difficile.

È altrettanto vero, però che questi provvedimenti una volta a regime garantirebbero una decisa diminuzione della spesa pubblica, uno snellimento dell’apparato burocratico ed una maggiore trasparenza degli atti della Pubblica Amministrazione, con ricadute positive e di rilievo sul Pil nazionale.

La digitalizzazione è necessaria per rilanciare lo sviluppo e la competitività, anzi “il modo migliore di investire nella crescita” come ha detto la commissaria Ue Neelie Kroes all’Open Forum di Bruxelles.

Per questo occorre aumentare il passo e “liberare” gli investimenti dedicati all’ICT nonché avviare sinergie tra i decisori politici, il mondo dell’Industria (pubblica e privata) e quello dell’Università, creando rapporti diretti tra chi fa la ricerca e chi è in grado d’investire.

Occorre anche tener presente che nel mondo dell’ICT tutto evolve in fretta e quindi gli strumenti attuali a supporto del settore non saranno gli stessi di domani. La capacità d’essere lungimiranti sarà particolarmente utile.