Mario Concina – Web Developer

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Classe 1987, nato a Bari si occupa di web e sviluppo da 2002 quando diede vita al suo primo web site. Oggi lavora come sviluppatore di applicazioni web con metodologia Agile e mobile development presso E-labora Srl. Particolarmente interessato a client / server e progettazione di database relazionali.

Nutre una serie di hobby tra cui la lettura, viaggi e lo sport. Blogger dal 2008 cerca di mettere a disposizione senza nessun lucro la sua esperienza di sviluppatore web.

L’ultimo social post?
Una guida avanzata sull’inizializzazione di un repository locale con GIT che considero il miglior software per controllo di versione distribuito.

L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Come riparare un quadro elettrico. Credo rispecchi la maggior parte delle figure professionali alle prese con dei problemi insormontabili.

Mac, Windows o Linux?
Per quanto mi riguarda Windows è più “programming-friendly” mentre Mac fa più figo. Utilizzo entrambi ma sono così diversi che non si potrebbe fare un distinguo.

L’ultimo acquisto online?
Un libro di David Leavitt: L’uomo che sapeva troppo. Alan Touring e l’invenzione del computer…altroché Mac, Windows e Linux 🙂

Un libro che ha segnato la tua vita?
No Logo. Naomi Klein.

Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
Solitamente si dice: Il prossimo! Ma personalmente credo che aver lavorato per una web application del Ministero dei Beni Artistici e Culturali mi abbia “segnato” fisicamente e mentalmente.

Quando hai deciso di diventare web developer?
Quando ho capito che una macchina da scrivere era troppo noiosa.

Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Lo studio serve ad impostare le basi giuste per poi fare pratica. Nella mia carriera studiare oltre gli schemi è stato fondamentale.

Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
La cosa più bizzarra che mi sia mai capitata è stato fare un colloquio la stessa mattina del giorno del mio esame orale di maturità ed il pomeriggio ero già in ufficio catapultato in una realtà completamente nuova per me. Non dimenticherò nemmeno un colloquio impostato sulla base del “ci realizzi questa funzionalità e le faremo sapere”…da non crederci!

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Mi è capitato di incontrare lungo il mio percorso gente davvero preparata dal quale ho appreso molte cose sperando di aver anche dato 🙂

E un’intuizione vincente?
Al momento mi diletto nello sviluppare le intuizioni altrui.

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare web developer come te?
Lo studio è una cosa fondamentale. La pratica è una questione obbligatoria, magari iniziando in team.

Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Lo sta cambiando attualmente, la gente inizia a realizzare che è molto più semplice fare business con persone distanti migliaia di chilometri attraverso ecommerce o altre piattaforme sociali. D’altro canto come in tutti i lavori in voga aumenta anche la probabilità di incontrare ciarlatani.

Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Potrebbe servire innanzitutto a mettere un po’ d’ordine e fornire un valido punto di riferimento per chi inizia ad affacciarsi nel mondo dell’IT.

Descrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Mi occupo di agile web development. Per mia nonna: faccio soldi attraverso il computer!

L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
Tutto ha un senso, dipende dal contesto in cui ti trovi, se sei dipendente o freelance. Il mio pensiero è orientato alla flessibilità degli orari lavorativi, la creatività non si compra dalle 9-13/15-19.

Quanti sono i tuoi amici sui socialnetwork, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Su Facebook pochissimi, di contro ho una pagina che può seguire chiunque sia interessato alle mie “questioni”, su twitter una manciata di migliaia di follower.

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
Perché Google quando Facebook è un vero e proprio schedario?

di Mario Grasso