Sul web dai tempi del modem 33.6K, mi sono cimentato nella realizzazione del mio primo sito di “proto-e-commerce” nel 1999.
In più di 10 anni di attività su internet, mi sono occupato di strategie di web marketing, promozione online, project management e posizionamento sui motori di ricerca (SEO) per siti aziendali, gruppi bancari, multinazionali, info-commerce e e-commerce, sia inbound che come consulente esterno.
Dal 2003 ho lavorato per diverse web agency e search marketing agency italiane in qualità di search marketing specialist e web marketing manager.
Nel 2009 ho fondato b2commerce, web agency specializzata nella promozione online dei siti di commercio elettronico, nella quale ricopro il ruolo di web marketing manager. Nel (poco) tempo libero corro. 🙂
L’ultimo social post?
Tendenzialmente utilizzo i social network in modo differenziato, non mi piace il cross-posting, quindi utilizzo Facebook per la sfera privata, mentre per l’ambito lavorativo/professionale utilizzo Twitter (è una scelta ben ponderata :)).
L’ultimo post su Facebook in realtà è la foto di Teo, il mio cane: la conferma che utilizzo Facebook quasi esclusivamente per la sfera privata.
L’ultimo aggiornamento di Twitter, invece, è un articolo che ho condiviso con i miei follower e colleghi, dedicato ad alcuni strumenti con cui è possibile analizzare e ottimizzare il tasso di conversione negli e-commerce: un argomento che mi sta particolarmente a cuore, visto che la maggior parte delle realtà con cui collaboro sono siti di commercio elettronico.
L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Un video di GoogleWebmasterHelp dedicato alla funzionalità “Disavow links” in Google Webmaster Tools.
Mac, Windows o Linux?
Mac: sono guarito da Windows nel 2003.
L’ultimo acquisto online?
Un cardiofrequenzimetro da runner con GPS integrato, bellissimo! Corro, sì. 🙂
Un libro che ha segnato la tua vita?
Il Gabbiano Jonathan Livingston per quanto riguarda la sfera privata.
Nella sfera lavorativa “Il mestiere del web” di Sofia Postai (grazie Sofia!).
Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
Ideare e gestire un e-commece, nell’ormai lontano 2003: essere dall’altra parte della barricata è un’esperienza formativa di immenso valore che consiglio a chiunque desideri fornire servizi di consulenza ai merchant online.
Conoscere in anticipo le problematiche con cui combatte il tuo cliente-tipo non ha prezzo!
Quando hai deciso di diventare web marketing manager?
Non è stata una decisione “consapevole” che ho preso in autonomia: quando abbiamo fondato b2commerce, con i miei soci ci siamo spartiti oneri e onori e, per le esperienze pregresse che ho avuto la fortuna di maturare in diverse agenzie di web marketing, mi sono ritrovato affibbiato questo ruolo. 🙂
Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Nel mio caso lo studio, sia da autodidatta che portato avanti grazie al supporto dell’amico Stefano Gorgoni (aka “Must”) a cui devo veramente molto, ha rappresentato solo la parte “propedeutica”: sono dell’idea che non è possibile fare questo lavoro se non ci si sporca un bel po’ le mani con del sano codice html, l’esperienza è indispensabile.
Oltretutto ho avuto la fortuna di affrontare l’esperienza pratica per step: partendo da clienti piccoli, e siti altrettanto piccoli, fino ad arrivare a multinazionali caratterizzate da progetti decisamente articolati.
Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
Più dell’ultimo che del primo, se mi è concesso.
Era il “lontano” 2007 e volevo assolutamente lavorare per quella agenzia di search marketing: conosciuta, vicino a casa, con futuri colleghi in gamba e bei clienti da gestire; tutto molto stimolante.
La selezione fu estenuante: 3 colloqui a distanza di mesi l’uno dall’altro. Quando ormai non ci pensavo neanche più mi è stato richiesto un quarto incontro con il responsabile dell’agenzia… ed ebbi la chiara sensazione che stesse andando malissimo!
Ma mi stavo sbagliando: inziai a lavorare di lì a poco.
Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Ho avuto la fortuna di incontrare la fauna più disparata: dal piccolo cliente disperato per il fatto che il suo sito era stato oggetto di defacement a sfondo pornografico, ma in realtà si trattava della cronologia del suo browser, al mega-manager di un noto gruppo bancario a cui non fregava assolutamente niente dei risultati che riuscivo a portare in termini di visibilità e contatti; il suo unico interesse era quello di avere ancora le sue terga su quella poltrona l’anno successivo.
A tutt’oggi trovo di gran lunga più stimolante lavorare con gli imprenditori anziché con i manager.
E un’intuizione vincente?
Andarmene via da quella agenzia di search marketing per la quale avevo così tanto desiderato lavorare e realizzare, nello stesso settore, un progetto imprenditoriale tutto mio.
Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare web marketing manager come te?
Consiglio loro di iniziare a sporcarsi le mani col codice HTML, augurando loro di sbagliare in fretta, e di essere curiosi: online sono disponibili risorse gratuite di grandissimo livello sulle quale scaricare la propria curiosità.
Qualche corso di formazione poi non farebbe male: in Italia ce ne sono di ottimo livello.
E poi un po’ di fortuna serve: l’opportunità di gestire le leve di web marketing per la promozione di un progetto internet non viene offerta a tutti.
Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Internet ha dato l’opportunità di “inventarsi” un lavoro a tanti giovani.
Allo stesso modo sono molte le aziende che, grazie ad internet, se pur con fatica, stanno andando avanti, nonostante la congiuntura economica certo non positiva: internet è oggi una grande opportunità.
Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Forse sì: nel nostro paese i lavoratori del web sono sottopagati: partirei da lì; da una tutela dei diritti di chi lavora in questo settore.
Descrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Metto in pratica delle attività grazie alle quali i clienti di b2commerce riescono ad aumentare il numero e la qualità dei clienti, principalmente attraverso i motori di ricerca, e la quantità di soldi che questi guadagnano grazie al web.
L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
No, ma ritengo che un minimo di regole sia indispensabile, soprattutto quando la quantità e la qualità dei clienti aumenta, a partire dagli atteggiamenti, in modo particolare se si è freelance e non si lavora in un’agenzia strutturata: penso che contribuiscano a mantenere un’alta professionalità ed efficacia.
Quanti sono i tuoi amici sui socialnetwork, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Cerco di essere abbastanza metodico e selettivo, anche nei social network: rifiuto le richieste di amicizia da parte di aziende, tra gli “amici più stretti” in Facebook ho solo persone che ho incontrato di persona, mentre quelli con cui ho avuto a che fare senza che ci fosse un incontro dal vivo sono nella lista “conoscenti”.
Sì, è banale. 😀
La frequenza “off-line” si limita a quelli che erano amici anche prima dell’avvento dei social network.
Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
Sì, quasi sempre: avere almeno una vaga idea delle competenze del proprio interlocutore aiuta non poco.