Efficienti e sveglie: donne al lavoro contro la crisi

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MILANO – Un mondo del lavoro in cui uomini e donne abbiano le stesse opportunità: sembra un sogno ma è la soluzione prospettata dall’Ocse per ridare slancio alla crescita nei paesi del vecchio Continente.

Per dare una vera chance allo sviluppo, dice l’Ocse nel suo ultimo rapporto, occorre stimolare il lavoro femminile e garantire un supporto per l’educazione dei figli in modo tale che le mamme possano rientrare tranquillamente al lavoro dopo il parto.

Un’economia che accolga con maggior attenzione il lavoro femminile -rileva l’Organizzazione parlamentare per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa-provocherebbe un balzo del 15% del Pil mondiale nei prossimi 20 anni.

In Italia poi il risultato sarebbe ancora più clamoroso: Il Bel Paese infatti è particolarmente ingessato sul fronte dell’occupazione femminile (solo 51,1% contro una media Ocse del 71,9%) e quindi potrebbe avere maggiori vantaggi dal rientro al lavoro delle donne.

Se ciò avvenisse, il condizionale è d’obbligo, ci sarebbe una crescita annuale del Pil dell’1%!

Come realizzare questo progetto?

Servirebbero anzitutto decisi incentivi fiscali e un potenziamento dei servizi d’assistenza all’infanzia e alla famiglia (asili nido pubblici e aziendali, per esempio).

Sarebbe inoltre necessario un piano di alfabetizzazione digitale che aiuti il rientro per chi (donne e uomini) è rimasto troppo a lungo fuori dal mercato del lavoro.

Quest’ultima parte peraltro è già prevista dall’Agenda Digitale che destina finanziamenti specifici per il superamento del digital divide.

Il potenziamento dei servizi d’assistenza, invece è una ricetta applicata con successo nei paesi nordici e in gran parte dei paesi Ue (ma l’Italia purtroppo sta andando nella direzione opposta!).

Quanto agli incentivi, si potrebbe stabilire che -da una certa età in poi- le detrazioni per lavoro dipendente non godute possano essere accumulate e utilizzate in seguito, una volta che le donne siano rientrate nel mercato del lavoro.

Sono misure relativamente semplici, in grado di generare un circolo virtuoso (di cui potremo avvantaggiarci tutti) garantendo al tempo stesso un buon equilibrio tra le necessità della famiglia e quelle del lavoro.