Michele Sarzana – Social media specialist

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Classe 1985, lodigiano di origine, di residenza e di domicilio. Ha studiato al Politecnico di Milano, combinando una laurea triennale in Ingegneria Informatica con una laurea specialistica in Ingegneria Gestionale (sì, il lato oscuro dell’Ingegneria), ma sempre con orientamento ICT.

In Ambito5, agenzia di Social Business italiana, ricopre il ruolo di Head of Technology, il responsabile di quell’area che monitora e analizza i trend che si sviluppano sui social network (e sulla rete) e supporta le strategie digitali con strumenti e piattaforme che possono arricchire le esperienze social degli utenti. Appassionato di musica, follemente innamorato del calcio, abbastanza pazzo al punto da aver deciso di intraprendere la carriera arbitrale. Già.

 

L’ultimo social post?
Qua possiamo veramente sbizzarrirci.

L’ultimo post su un blog?
Direi questo. L’ultimo post veramente social è sempre quello che deve venire, ma volendo rispondere è questo, lavorativamente parlando e questo in termini più personali.

L’ultimo video che hai visto su Youtube?
Youtube dice essere questo e noi ci fidiamo di Google, no? 🙂

Ci sarebbe una storia lunga dietro, Falco non rientra esattamente nel mio panorama musicale, ma ti farei perdere tempo.

Mac, Windows o Linux?
Mac, tutta la vita.

L’ultimo acquisto online?
Arrivato esattamente ieri, questo (Shopping online, la morte della mia carta di credito).

Un libro che ha segnato la tua vita?
Non credo ne esista solamente uno, ne esistono tanti per ogni periodo della mia vita. L’ultimo che mi ha veramente lasciato a bocca aperta per profondità e originalità è stato sicuramente “Il mondo dopo la fine del mondo” di Nick Harkaway. Non posso però non citare “Le cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R R Martin, saga fantasy ancora incompleta e da cui è stato tratto la serie televisiva “Il Trono di Spade” che sto aspettando di vedere finire ormai da parecchi anni.

Michele Sarzana - Social media specialist

Qual è stato il progetto lavorativo che più ti ha segnato?
Ci sto lavorando sopra proprio ora, non si può ancora raccontare, ma siamo vicini al traguardo 🙂

Quando hai deciso di diventare social media specialist?
Non l’ho deciso, diciamo che è stato il mondo dei social a venire a me, per una serie di – fortunate, posso dire ora – coincidenze. Poi è stato amore a prima vista, con tutto quello che ne è conseguito.

Nella tua carriera, ha contato più lo studio (da autodidatta o scolastico-professionale) o l’esperienza pratica?
Entrambi, non credo di poterti dare una sola risposta. L’università (Ingegneria al Politecnico di Milano) mi ha formato molto per il modo di approcciare progetti e nuove sfide, mi ha dato un metodo. L’esperienza pratica invece ti insegna a lavorare nel quotidiano.

Il primo colloquio non si scorda mai: hai qualche curiosità da raccontare?
Ero da 5 giorni in Inghilterra (una tentata fuga dall’Italia) e l’ho fatto al telefono: un trauma, capivo una parola ogni 4 ed ero ancora abbastanza spaesato. Visto che mi hanno preso, non devo aver fatto così schifo.

Hai avuto durante la tua carriera professionale un incontro particolare?
Più di uno. E posso dire di aver la fortuna di poterci lavorare ancora assieme.

E un’intuizione vincente?
Risultati vincenti, quelli sì. L’intuizione? Ne riparliamo dopo il progetto di cui sopra 🙂

Cosa consigli ai giovani che vogliono diventare social media specialist come te?
Di non dare per scontato che siccome “uso i social” allora è tutto scontato. Serve passione, sicuramente, ma servono anche metodo, conoscenza, approccio.

Internet ha cambiato il mondo del lavoro in Italia. Come?
Creando nuove opportunità lavorative e nuovi modi di creare conoscenza. Certo, siamo ancora lontani dall’ottimo.

Serve un sindacato dei Networkers? Se sì, come te lo immagini?
Sinceramente? Non ci avevo mai pensato.

Michele Sarzana - Social media specialistDescrivi la tua professione in modo chiaro e diretto in modo che anche mia nonna possa capirla.
Sono quello che in agenzia “dà i numeri”, in senso lato. Sono quello che studia strumenti che possano supportare a 360 gradi una strategia di comunicazione su internet. Sono quello che tende l’orecchio verso la rete per ascoltare cosa i consumatori dicono dei brand. Ok, forse mia nonna non potrebbe esattamente capirla, ma d’altra parte non me l’ha mai chiesto 🙂

L’organizzazione ‘classica’ del lavoro (orari rigidi e cartellino da timbrare) ha senso per un networker?
No e fortunatamente qua non dobbiamo essere così rigidi (con i suoi pro e i suoi contro)

Quanti sono i tuoi amici sui socialnetwork, quanti di questi conosci davvero e quanti frequenti anche “off-line”?
Diciamo più di un migliaio, ne conosco (o ne ho conosciuti) il 15% e ne frequento regolarmente il 5%. Ma d’altra parte è anche questo il bello dei social network.

Prima di incontrare qualcuno che non conosci fai una ricerca su Google?
Dipende dallo scopo dell’incontro, ma tendenzialmente sì.

di Mario Grasso