Agenzia per l’Italia Digitale: approvato lo Statuto

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ROMA– L’Agenzia per l’Italia Digitale si avvicina alla fase operativa. Nei giorni scorsi è stato, finalmente, approvato lo statuto dell’Agenzia.

“Un altro indispensabile passo avanti – ha commentato il ministro Passera – per dare attuazione agli obiettivi dell’Agenda digitale italiana”.

L’accelerazione sull’ approvazione dello Statuto è stata criticata da più parti, perché attuata da un governo dimissionario, che resterà in carica ben poco.

La vera discussione comunque sarà sulla nomina del nuovo direttivo, senza il quale l’Agenzia stessa non può funzionare.

La scelta del nuovo direttivo dovrebbe essere fatta dal prossimo governo sempre che, come prevedono alcuni osservatori, l’esecutivo Monti non acceleri, anche in questo caso assumendosi la responsabilità della nomina del direttivo.

Intanto fioccano le critiche sulla “pesantezza” dell’Agenzia: suonano eccessive le sedici posizioni dirigenziali previste (per 150 dipendenti), soprattutto considerando che uno degli obiettivi dell’Agenda Digitale era semplificare.

Altre perplessità riguardano i costi della struttura, i meccanismi di selezione per i nuovi dirigenti, l’eccessivo potere del direttore Agostino Ragosa (ex manager di Poste Italiane) già in carica all’Agenzia dall’ottobre scorso.

La difficile situazione politica non aiuta l’attuazione del piano ICT nazionale di cui l’Agenzia potrebbe – dovrebbe – essere un tassello fondamentale.

Le potenzialità della struttura non mancano: l’Agenzia potrebbe aiutare la PA ad accelerare l’attuazione di tutti i pagamenti con moneta elettronica; sostenere lo sviluppo di e-government e open data; contribuire all’alfabetizzazione informatica; coordinare i vari progetti d’innovazione presentati, e molto altro.

Il problema fondamentale è però politico, oltre che culturale: il ruolo chiave del digitale nel possibile sviluppo del Paese continua a essere sottovalutato dai partiti; in parte anche dal Movimento cinque stelle, che pur hanno costruito buona parte del suo successo grazie alla rete.