ICT: la Valle d’Aosta prepara la Broadband

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MILANO – Parlare di ICT in Valle d’Aosta vuol dire soprattutto parlare di INVA, società formata da Regione Autonoma Valle d’Aosta (75%), Comune di Aosta (15%) e dell’Azienda USL Valle d’Aosta (10%).

In.Va opera nel settore ICT progettando e realizzando sistemi informativi, gestendo reti e infrastrutture tecnologiche, erogando servizi informatici per i cittadini.

La società, nata nel 1988 da una iniziativa mista pubblico-privato (con azionisti prima Olivetti e poi Telecom) s’è gradualmente trasformata in una house providing, a totale partecipazione pubblica.

Tra i progetti in fase di realizzazione il più importante è il “VdA Broadbusiness” che ha l’obiettivo di superare il divario digitale della Regione attraverso la copertura totale del territorio, con una rete a banda larga (nuova generazione), entro il 2017.

L’intervento costerà 24 milioni di euro circa, di cui 7 milioni finanziati dall’Ue, attraverso i fondi Fesr.

Il progetto prevede la realizzazione di una rete di 360 km in fibra ottica che collegherà le postazioni degli operatori tlc, gli uffici pubblici, le abitazioni private.

Il piano si avvale inoltre  di una sinergia con CVA (Compagnia Valdostana delle Acque SPA) che, in convenzione con la Regione, sta predisponendo la posa di altri 300 km di infrastrutture.

Un modello di lavoro che potrebbe portare la Valle d’Aosta a essere la prima regione italiana interamente coperta a fibra ottica.

Un piano importante per la Vallee che non è più, da diversi mesi, l’isola felice di un tempo, ma trova segnali di fiducia nel turismo e in parte proprio nell’ICT. Gli incentivi regionali per esempio hanno portato nella bassa valle diverse piccole imprese ICT, provenienti dal vicino Piemonte.

Non mancano però le critiche sull’azione, in chiave digitale, della Regione. Per molti In.Va rimane essenzialmente una societa’ che ha bloccato gli operatori privati del settore creando un monopolio di fatto.

La società, per esempio, è stata in grado di aggirare le normali procedure dei concorsi pubblici (chi lavora negli enti pubblici della valle  dovrebbe superare gli esami, non facili, di conoscenza  della lingua francese).

In.Va – dicono inoltre i suoi critici – è servita a inserire nell’amministrazione pubblica regionale molte persone fedeli all’Imperatore -sopranome dato al presidente della Regione Augusto Rollandin: una sorta di ufficio di collocamento, davvero speciale.

Un altro dato curioso riguardante la società è che GianRoberto Casaleggio, il guru che ispira Grillo (o viceversa) è stato consigliere In.Va, dall’aprile 2001 al giugno 2004.

Ma questa è un’altra storia…