Gli euroscettici, il paese debole, l’economia in stallo

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MILANO – Da un lato Marine Le Pen, leader dell’estrema destra francese, che chiama a raccolta gli euroscettici del Vecchio Continente e manda messaggi di disponibilità verso Beppe Grillo (che non ha ancora risposto).

Dall’altro Roberto Maroni che rilancia la proposta della moneta lombarda.

Solo due esempi, particolarmente espressivi però, dell’ondata euroscettica che cresce, trasversalmente, di giorno in giorno in Europa.

Un’onda alimentata dalla politica della Commissione UE che nel reagire alla crisi è stata particolarmente severa con alcuni paesi, tra cui l’Italia, creando pesanti disparità di trattamento rispetto ad altri, per esempio la Francia.

Oggi anche molti europeisti convinti maturano dubbi sulla politica (e gli errori) dell’Unione Europea

In Italia viene criticata l’eccessiva acquiescenza del governo alla tecnocrazia germano-europea e alcuni fatti, come il ritardo nell’approvare il decreto sblocca crediti (arrivato solo oggi) hanno alimentato i dubbi e le critiche.

Il ritardo infatti e’ stato condizionato dalla politica dell’austerity imposta dalla Commissione Ue, come ha confermato oggi lo stesso Monti.

L’economia italiana è in fase di stallo ma il varo del decreto puo’ dare uno stimolo al suo rilancio e rappresenta una boccata d’ossigeno fondamentale per il Paese, tale anche da mettere in conto un possibile sforamento del famoso tetto del 3%.

Una eventualità di fronte alla quale l’Ue dovrebbe mostrare maggiore flessibilità: se insiste invece col rigore e’ a rischio la stabilità di tutta l’eurozona, non solo dell’Italia.