CSI Piemonte, si pensa alla riorganizzazione

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TORINO – Il presidente della Regione, Roberto Cota, e l’assessore all’Innovazione, Agostino Ghiglia, hanno presentato il 29 luglio il quadro degli interventi previsti per la riorganizzazione del CSI-Piemonte e delle attività riguardante le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Una riforma ambiziosa, che ha tra i suoi obiettivi la razionalizzazione delle spesa, la centralizzazione degli acquisti, la valorizzazione delle professionalistà che operano all’interno del Consorzio e la salvaguardia dei lavoratori, 1200 dipendenti.

La riorganizzazione prevede da una parte una ripartizione di funzioni tra Agenzia, con compiti di governo e indirizzo strategico delle politiche Ict pubbliche, e Fabbrica, ovvero il complesso delle attività di realizzazione e gestione, che sarà data in gestione a privati attraverso gare quinquennali, dall’altra il trasferimento al CSI di tutte le attività Ict del comparto sanitario, oggi gestite direttamente dalle aziende sanitarie regionali, con l’obiettivo di razionalizzare e ammodernare il Sistema informativo sanitario.

Cota ha definito questa riorganizzazione “un’altra delle riforme che stiamo portando avanti come Giunta regionale, che risponde a criteri di efficienza e di abbattimento di costi inutili e su cui c’è il consenso da parte delle amministrazioni locali. Riforma che tiene comunque conto del fatto che il CSI non è una scatola vuota, ma che ci sono lavoratori e professionalità che intendiamo salvaguardare: ecco perché vogliamo dar fiducia alla struttura, affidandole tutta la parte informatica relativa alla sanità piemontese, e nel contempo metteremo sul mercato la gestione del servizio, a tutela di tutti gli enti consorziati e per un’ulteriore garanzia di competitività. Questo comporterà un grosso risparmio, soprattutto per quanto riguarda la sanità, perché avremo un unico centro di spesa per quanto riguarda i servizi informatici”.

L’insieme delle attività nell’ambito dell’Ict pubblico da conferire al CSI ammonta a circa 185 milioni di euro: “I benefici economici di questa grande operazione, la seconda grande riforma dopo quella di SCR – ha rilevato l’assessore Ghiglia – saranno rilevanti. Tra il 2014 e il 2015 sono previsti risparmi per oltre 40 milioni in ambito Ict e fino a 70 milioni sulla spesa complessiva della pubblica amministrazione piemontese. Come assessore all’Innovazione ho portato avanti questa partita, non semplice, ma in cui credo fermsi amente, perché rappresenta la sfida dell’Ict piemontese – ha continuato Ghiglia – Avremmo potuto fare un piccolo CSI per gestire solo i nostri servizi, e forse a qualcuno sarebbe piaciuto di più così, abbiamo invece fatto un ragionamento di sistema per attuare un vero piano di rilancio, che tiene conto dell’importanza di salvaguardare i posti di lavoro e valorizzare il sistema di competenze e asset immateriali, ma anche di aprire a processi di privatizzazione delle attività della Fabbrica, sotto il governo dell’Agenzia, i cui organi decisionali e di controllo saranno composti dai rappresentanti di tutti gli enti soci”.