MILANO – Le imprese italiane usano il web, questo è ormai chiaro. Anche dai numeri.
L’Istat ha pubblicato di recente una ricerca compiuta su oltre 32mila imprese (hanno risposto tuttavia solo 19mila tra piccole, medie e grandi imprese) con metodo CAWI. Nel 2013 il 96,8% delle imprese con almeno 10 addetti dispone di una connessione a Internet (95,7% nel 2012).
Buoni risultati anche dal punto di vista qualitativo. Il 94,8% delle imprese infatti è connesso a Internet in banda larga fissa o mobile (93,6% nel 2012); circa il 29% di quelle connesse a Internet dichiara di disporre di velocità nominali pari o superiori a 10 Mbit/s.
Sarebbe interessante tuttavia capire la distribuzione territoriale. Saremo di fronte al solito divario digitale Nord-Sud?
Se le aziende sono connesse cambia il modo di utilizzo del web. Se da un lato quasi 7 aziende su 10 (67,3%) hanno un sito web, solo 1 su 10 lo utilizza come reale mezzo di interazione con i propri utenti (11,7% per la precisione).
Stesso discorso vale per i social network. Il 24,7% delle imprese utilizza un social media (il 45,2% nel caso delle imprese con almeno 250 addetti).
Di queste, l’86% circa dichiara di avere un profilo su almeno un social network, il 40% di utilizzare siti web di condivisione di contenuti multimediali, il 24% blog aziendali e il 16% strumenti wiki per la condivisione delle conoscenze.
Insomma, l’interazione con gli utenti-clienti sul web mostra ancora molti margini di sviluppo.
In attesa di capire cosa succederà con la “webtax”, aumenta il numero di imprese attive nell’e-commerce.
Il 44,4% delle imprese ha effettuato nel corso dell’anno precedente vendite e/o acquisti on-line (erano il 37,5% nel 2012). Il 7,6% (il 6,2% nel 2012) ha venduto on-line i propri prodotti o servizi realizzando un fatturato pari al 7,2% di quello totale (6,4% nel 2012).
Certo, non sono numeri da capogiro. Forse dettati anche dalla poca fiducia degli italiani nelle transazioni online.
Tra i settori più attivi nelle vendite elettroniche: l’editoria (42,8%, in flessione rispetto al 53,6% del 2012) e i servizi di alloggio (55,8% rispetto al 46,7% del 2012).
L’Istat rileva come restano forti le differenze tecnologiche tra grandi e piccole imprese anche se, nel corso degli ultimi anni, le imprese italiane hanno progressivamente incrementato l’adozione di tecnologie di base.
Sono migliorate le tipologie di connessione a Internet (le imprese connesse in banda larga fissa passano dall’82,8% del 2009 al 91,5% del 2012 fino all’attuale 93,1%) e con esse anche le relazioni on-line con altri soggetti esterni quali la Pubblica Amministrazione.
Le imprese che hanno fatto uso nel corso dell’anno precedente di almeno un servizio offerto on-line dalla P.A. passano infatti dal 74,5% del 2009 all’85,5% del 2013.
Il documento completo è scaricabile attraverso questo link.
Per chi invece vuole saperne di più sull’uso dell’ICT a livello europeo è possibile scaricare l’ultima pubblicazione disponibile dal sito di Eurostat cliccando su questo link.