Agenda Digitale, competenze digitali è la parola d’ordine

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ROMA – Le competenze digitali al centro dello sviluppo e dell’innovazione italiana. Questo è stato il tema principale dell’incontro che si è svolto a Roma venerdì scorso tra sindacati e Agostino Ragosa, Direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale.

Due ore di dibattito sulla necessità di ammodernare la Pubblica Amministrazione e le imprese italiane. Ragosa si è soffermato sul bisogno da parte dei dipendenti pubblici di acquisire le competenze informatiche per gestire al meglio i processi di lavoro digitali.

In particolare, l’innovazione sarà utile per il mondo della sanità con l’introduzione del sistema sanitario elettronico, del Sistema pubblico di connettività e per consolidare i Centri di elaborazione dati della PA.

La riqualificazione riguarderà pure le imprese nel suo insieme. Dal manifatturiero al turismo, dal commercio all’industria pesante, il direttore di Agid ha parlato dell’impegno messo in campo per sviluppare i Piani regionali digitali in collaborazione col CISIS (Centro Interregionale per i Sistemi informatici, geografici e statistici).

Ragosa ha inoltre sottolineato l’importanza dei sindacati proprio nel rapporto con le regioni per capire le esigenze territoriali. Nello specifico, bisogna puntare secondo l’Agenzia al reperimento dei fondi per la formazione nel settore ICT.

In tal senso, entro il 30 marzo 2014 è prevista la formulazione del capitolo di investimenti dell’Agenzia Digitale intitolata “Cultura, formazione e competenze digitali”. Questo capitolo di investimenti sarà presentato a Roma durante il Forum PA di fine maggio.

I collaboratori di Ragosa hanno inoltre approfondito il tema delle tre linee di azione dell’Agenzia Digitale per quanto riguarda le competenze digitali: le competenze di base legate alle capacità di utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione; l’e-leadership che si rifà alla capacità di utilizzare al meglio le opportunità che offrono le tecnologie digitali e internet all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione; le competenze digitali specialistiche che fanno riferimento a competenze professionali (con relative certificazioni) per professionisti e futuri professionisti ICT.

Le tre aree di intervento nascono da un problema generale: il divario tra domanda e l’offerta di competenze digitali in Italia. Secondo i dati di Empirica, la società che ha realizzato lo studio per la Grand Coalition for Digital Jobs della Commissione europea, nel nostro Paese sono circa 110mila le richieste di competenze che mancano sul mercato del lavoro.

Da questo ragionamento, è stata apprezzata dai presenti all’incontro la presentazione di Jobict.it, progetto realizzato dal Coordinamento Networkers UILTuCS e da Assintel, che permetterà di capire quali siano le competenze e-CF richieste dalle aziende ICT e incrociarle con i profili professionali dei lavoratori presenti sul mercato del lavoro italiano.

di Mario Grasso

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