L’ICT italiano ha finalmente il suo punto di riferimento a livello contrattualistico. Il 30 marzo 2015 è stata firmata l’ipotesi di accordo del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Terziario tra le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e Confcommercio.
Il rinnovo riguarda circa tre milioni di lavoratori dipendenti e sarà valido dall’1 aprile 2015 fino al 31 dicembre 2017.
L’importante novità dal punto di vista normativo riguarda la classificazione per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni.
Infatti, il nuovo CCNL fa riferimento per quanto riguarda le aziende del settore ICT all’e-CF (European e-Competence Framework), il quadro europeo delle competenze digitali realizzato dal CEN (Comitato Europeo di Normazione) voluto e promosso dalla Commissione Europea.
L’e-CF è un sistema di riferimento per competenze professionali e manageriali che consente il dialogo fra i diversi sistemi di riferimento esistenti a livello internazionale, nazionale e delle singole imprese.
Le 40 competenze e i relativi 23 profili professionali proposti dall’e-CF inseriti nell’articolo 100 bis del nuovo contratto nazionale sono in linea con le esigenze sia delle aziende sia dei lavoratori tramite l’utilizzo di un linguaggio semplice e allo stesso tempo strettamente legato al settore ICT.
All’interno del suddetto articolo si trova una matrice che lega a ogni livello del CCNL il livello di competenza e-CF sulla base della dimensione 3 del quadro europeo di competenze digitali, ovvero il livello di capacità per ogni competenza digitale.
Per quanto riguarda le qualifiche, come già detto, l’articolo 100 bis si rifà ai 23 profili suggeriti dall’e-CF e sono tutti inquadrati dal 4° livello (Developer, Digital Media Specialist, ICT Security Specialist, ICT Trainer, Network Specialist, Service Desk Agent, System Administrator, System Analyst, Technical Specialist, Test Specialist) al 1° livello (Chief Information Officer, CIO).
All’interno dell’accordo, le parti hanno stabilito che qualora emerga la necessità di definire ulteriori qualifiche non presenti nella relativa tabella, si incontreranno in sede di Comitato paritetico nazionale per ulteriori approfondimenti e aggiornamenti delle qualifiche.
Soddisfatto del risultato il segretario generale della UilTuCS, Brunetto Boco: «Si tratta di un traguardo difficile e complesso – osserva – che è stato raggiunto grazie alla determinazione del sindacato a utilizzare tutti i margini di manovra offerti dalla congiuntura per portare a casa il miglior beneficio possibile per i lavoratori».
«Il significato di questo rinnovo – aggiunge – va ben oltre il contingente. Dopo anni e anni di crisi e di recessione, pagati a caro prezzo dai lavoratori del terziario e del commercio, riusciamo finalmente a dare un segnale di inversione di tendenza. Il contratto non è più un miraggio, come accade purtroppo in tanti altri settori, ma una conquista tangibile, che non solo riconosce economicamente l’apporto delle donne e degli uomini di un ambito strategico dell’economia italiana, ma può dare utilmente e efficacemente impulso e forza alla ripresa del Paese».
Scarica il CCNL Terziario Distribuzione e Servizi del 30 marzo 2015 (pdf)
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di Mario Grasso
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