Il sindacato EL&IT, affiliato a UNI Global Union, ha chiesto all’Ispettorato del lavoro norvegese di indagare sugli orari di lavoro dei consulenti IT indiani dipendenti di TATA TCS.
I consulenti, che lavorano sullo sviluppo di applicazioni a Oslo per conto della DNB, la banca più grande del paese scandinavo, sono impiegati 14-16 ore al giorno, fine settimana inclusi.
A quanto pare, questo va oltre i limiti di orario lavorativo settimanale imposti dalla legge sul lavoro in Norvegia.
L’emittente televisiva norvegese NRK, che sta seguendo la vicenda denunciata da EL&IT, ha dichiarato che sia DNB sia TATA TCS sono al corrente della situazione ma considerano normale il fatto che gli impiegati lavorino così tante ore su progetti del genere.
DNB ha aggiunto inoltre che ha discusso con TATA TCS sulla vicenda nei loro incontri periodici.
Tuttavia, NRK si è vista negare la possibilità di intervistare gli sviluppatori indiani.
Jan Olav Andersen, responsabile del sindacato EL&IT, ha commentato: «Abbiamo ricevuto informazioni dettagliate sulle condizioni di lavoro dei consulenti IT indiani. Se è vero che lavorano 14-16 ore al giorno per DNB, allora questo è un caso chiaro di dumping sociale».
Ørnulf Halmrast, il direttore dell’Ispettorato del lavoro norvegese, ha dichiarato che prenderanno sul serio il caso e sarà prioritario indagare sulle due aziende.
L’articolo originale di NRK è leggibile qui (in norvegese).
Grazie a UNI Global Union, per aver ripreso la notizia, sul proprio sito web (in inglese).
Foto: Danny Howard