PA, competenze informatiche: primo passo verso la centralizzazione

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L’11 febbraio 2015 segna un primo passo, almeno per quanto riguarda l’informatizzazione pubblica, nel cambio di rapporto tra Stato e regioni.

Ancora sono diversi i passi da compiere per modificare l’articolo 117 della Costituzione ma il voto unanime della Camera dei Deputati fa ben sperare che l’iter possa andare avanti velocemente.

L’articolo 117 della Costituzione al momento cita così: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie; Punto r. Pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale; opere dell’ingegno”.

Con l’emendamento Quintarelli, lo Stato di fatto acquisisce il diritto esclusivo nel legiferare sia sui dati sia sui processi e sulle relative infrastrutture e piattaforme informatiche.

Si porrà come coordinatore di regioni ed enti locali. In questo senso, l’Agenzia per l’Italia Digitale potrebbe svolgere un ruolo importante almeno su compiti operativi.

Dal punto di vista politico, il partito di Stefano Quintarelli, Scelta Civica, ha subito commentato così l’esito del voto in aula: «Con l’emendamento del collega di Scelta civica Stefano Quintarelli approvato ieri alla Camera, sul coordinamento statistico e informatico, finalmente il nostro Paese si doterà di una cabina di regia unica e a livello nazionale sullo sviluppo digitale». Così Scelta Civica in una nota, commenta le votazioni di ieri sulla riforma Costituzionale.

«Si tratta di un tema importante – prosegue la nota – non a caso ricordato anche dal presidente Mattarella nel suo discorso di insediamento, che consentirà di cancellare l’anacronistico e assurdo divario digitale a livello regionale, che ha contribuito a bloccare e a rallentare il sistema. Un passo in avanti sul sentiero delle riforme, il primo sul tema che viene inserito in Costituzione, che si inscrive nel cammino avviato per rilanciare in maniera concreta le potenzialità e la competitività italiana».

Bisognerà vedere come la prenderanno regioni ed enti locali. Bisognerà capire come si dovrà gestire il rapporto con le varie in-house regionali e i relativi lavoratori coinvolti.
L’indirizzo dell’emendamento sembra comunque improntato solo al coordinamento delle attività lasciando agli enti periferici la gestione tuttavia secondo standard e misure di interoperabilità ben precisi.

Ecco il video seduta, con il dibattito in aula e la votazione.

di Redazione
Foto: wikipedia.org