La carica delle Start up Tecnologiche

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MILANO – Un soggiorno a Berkeley fianco a fianco con investitori e managers per convincerli sulla bontà delle idee proposte. È stata l’esperienza dei giovani imprenditori italiani finalisti al concorso “Mind The Bridge” iniziativa proposta, dall’omonima Fondazione, con l’intento di lanciare le migliori idee innovative del Bel Paese.

Il concorso, che ha portato in finale undici start up, si è chiuso alla Berkley University con la premiazione di Timbuktu, una rivista per bambini su iPad che e’ risultato il progetto più votato dalla giuria di investitori e business angels (http://timbuktu.me).

Tutti i finalisti comunque hanno potuto soggiornare a San Francisco – culla dell’alta tecnologia americana- prendere contatti con potenziali investitori e soci, affinare i propri progetti imprenditoriali – grazie anche all’affiancamento di un mentor dedicato- e farsi conoscere aumentando notevolmente le possibilità di vedere realizzato il loro business plan.

L’ITALIA CON VOCAZIONE HIGH TECH – Guarda al modello americano  ed è un modello dal quale difficilmente si può prescindere visto i risultati a stella e striscie: il 63% dei nuovi impieghi negli Usa sono stati creati proprio dalle start up, risultati che sono ancora molto lontani nel Bel Paese.

Però qualcosa si muove anche da noi: “sono centinaia le strart up che nascono nel nostro Paese –dice Alberto Onetti- presidente della Fondazione Mind the bridge e professore universitario, nonché talent scout nell’ambito high tech.

“In Italia non mancano certo giovani brillanti, competenti e preparati –conferma Marco Marinucci, manager Google e cofondatore di Mind the Bridge– quello che manca è un terreno fertile per trasformare le loro idee in successo imprenditoriale”.

RECUPERARE IL RITARDO – Il Bel Paese sta recuperando un ritardo storico nel settore e sono sempre più gli ‘incubatori’ e le startup che prendono vita in Italia (vedi Start Up Scene)

Uno scenario paradossalmente favorito dalla difficile situazione economica, che lascia sempre meno spazio a percorsi tradizionali.

Alcune iniziative del Governo Monti poi dovrebbero facilitare la nascita di start up italiane, per esempio la semplificazione delle norme per dare vita a una nuova società (la cui attivazione formale costerà, per gli under 35, solamente un euro) e lo stanziamento di 50 milioni di euro destinati al finanziamento dei venture capital.

Notevole, nell’ambito start up, anche l’iniziativa dei privati: oltre all’impegno di Banca Intesa San Paolo, che ha sponsorizzato il progetto Mind the Bridge, c’è da menzionare Microsoft Italia che nell’ambito di un piano più ampio pro-innovazione sta selezionando mille startup (!) e si impegnerà ad ‘accompagnarle’ e sostenerle per ben tre anni.

REINVENTARSI IL LAVORO – Diventa cosi’ (un pò) più facile per molti giovani: è accaduto, per esempio, alla documentarista Elena Favilli che con Francesca Cavallo e Olimpia Zagnoli ha dato vita a Timbuktu, la prima rivista per bambini su iPad: un progetto innovativo che utilizza tecnologie avanzate e i più moderni metodi educativi.

Il progetto è risultato vincitore della Mind the Bridge Competition 2012 organizzata all’interno dell’Italian Innovation Day con la collaborazione di Intesa Sanpaolo, della Berkeley University of California, di Italian Buesiness&Investment Initiative, e di Baia (Business Association Italy America).

 

di Giuseppe de Paoli