ROMA– Nuovi inquietanti dati dell’Istat sulla disoccupazione nel nostro Paese. Secondo l’istituto di Statistica il tasso di disoccupazione a febbraio 2012 è salito al 9,3% (+0,2% sul mese precedente e +1,2% su base annua) risultando il tasso più alto dal 2004 ad oggi.
I disoccupati nel Paese hanno raggiunto la cifra record di 2 milioni e 354 mila persone. Un dato che non lascia spazio all’ottimismo.
Tra i giovani la situazione è particolarmente pesante: a febbraio 2012 la disoccupazione giovanile è salita al 31,9% (+ 0,9 punti rispetto a gennaio e +4,1 punti su base annua).
Il tasso di disoccupazione, se considerato a livello trimestrale, è anche peggiore e tocca il 32,6% (era il 29,8% nello stesso periodo dell’anno precedente). In pratica un giovane ogni tre è senza lavoro.
AL SUD – La situazione è anche peggiore con un picco di disoccupazione del 49,2% fra le giovani donne. E in generale il numero di donne disoccupate è aumentato del 4%, rispetto a gennaio e del 16,3% su base annua.
GLI OCCUPATI – Gli occupati totali censiti dall’Istat invece sono risultati, a febbraio 2012, 22.918 mila, comunque in diminuzione dello 0,1% rispetto a gennaio (calo che riguarda la sola componente femminile).
IN EUROPA – Non vanno bene neanche i dati europei. Il tasso di disoccupazione nell’eurozona (i 17 Paesi che hanno adottato l’euro) è salito al 10,8% a febbraio, contro il 10,7% di gennaio: si tratta del livello più alto dal giugno del 1997, un salto che “preoccupa” anche la Commissione europea.
Nell’Ue dei 27 invece la disoccupazione è salita al 10,2%. Vanno peggio la Spagna con il 23,6% e la Grecia con il 21% di disoccupati (disorganizzati).
L’INCUBO – Il lavoro (che non c’è) sembra esser diventato una sorta di incubo collettivo in Italia. Lo conferma l’indagine svolta da Confesercenti con Ispo: ben il 99% degli italiani interpellati teme, seppur con accenti diversi, “per la tenuta del posto di lavoro”. E non c’è da stupirsi, visti i tempi.
Uno dei primi commenti a caldo è quello, su Twitter, di Anna Finocchiaro, senatrice del Pd: “I dati forniti dall’Istat fotografano una situazione dell’Italia drammatica. E ci dicono che questo Paese è fermo” ha detto la senatrice per la quale “non è la mancanza di flessibilità in uscita ciò che impedisce alle imprese di assumere, ma semmai la crisi e la staticità del contesto”.
“Il tema che abbiamo di fronte – ha concluso – non è licenziare, ma come creare possibilità di occupazione, aiutando le imprese e accompagnando i lavoratori che perdono il posto verso una nuova occupazione”.