AICA, competenze e formazione per l’Agenda Digitale

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ROMA  – “Inserire pienamente e a tutti i livelli nelle scuole l’insegnamento delle competenze digitali, e considerare la formazione ICT una esigenza permanente nello sviluppo professionale in tutti i settori del mercato, sulla base di modelli condivisi: ecco due risorse strategiche per l’Italia di domani”. Lo ha dichiarato Franco Patini, il Presidente della sezione di Roma di AICA (Associazione italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) e consigliere delegato di Confindustria – Servizi Innovativi e Tecnologici, che è intervenuto al convegno “Verso il Piano Digitalia 2012 – le richieste e le necessità del sistema paese per l’agenda digitale” organizzato il 6 giugno da Business International a Roma.

Il convegno ha avuto l’obiettivo di dare spazio alle esigenze dell’impresa e del paese in previsione dell’uscita del prossimo decreto Digitalia, fissata al 30 giugno, in cui si definiranno le azioni per mettere in pratica il piano per l’agenda digitale approvato nel marzo scorso dalla cabina di regia interministeriale istituita dal Governo.

La diffusione delle competenze e il loro continuo aggiornamento sono il naturale presupposto perché la “rivoluzione digitale” possa compiersi pienamente coinvolgendo i cittadini di oggi e di domani.

“Le tecnologie digitali sono entrate in modo pervasivo nella scuola, con la diffusione delle LIM e dei laboratori di informatica e grazie alla spinta “dal basso” delle nuove generazioni di studenti, nativi digitali. Creare competenze significa però fare sì che le tecnologie siano usate in modo consapevole, sfruttandone le potenzialità per lo sviluppo, l’innovazione e per il proprio futuro professionale: significa dare attenzione al significato, alla creatività, al potere degli strumenti che la tecnologia rende disponibili, modulando la profondità e la specificità dei contenuti in base ai diversi momenti ed alle varie esigenze formative” ha spiegato Patini.

“Perché questo processo avvenga in modo coerente anche nel passaggio dalla formazione al lavoro, è essenziale basarsi su un modello condiviso e riconosciuto dal mercato, capace di dare continuità e di definire in modo analitico le competenze digitali” ha aggiunto.

“E’ questa la direzione dell’Unione Europea, che punta da sempre sulla definizione e certificazione delle conoscenze informatiche e sta lavorando ad un nuovo standard che stabilisca continuità tra i percorsi formativi e le competenze da sviluppare nel contesto del mondo del lavoro, l’European Competence Framework. Si tratta di realizzare quella formazione continua che ci permetta di qualificare al meglio il capitale umano del nostro paese, in relazione al continuo evolversi delle tecnologie, delle modalità di lavoro, delle sfide competitive internazionali: solo in questo modo le opportunità della società digitale possano essere colte da tutti, e l’innovazione entrerà in modo permanente nel nostro sistema paese”.