Il web cambia: nuove relazioni tra società e utenti

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TREVISO – Mettere la relazione al centro del rapporto tra azienda e utenti. Questo è il focus del workshop dal titolo “Social Brand & Community Management: progettare e gestire le relazioni nei nuovi mercati conversazionali” organizzato da Digital Accademia che si terrà il 16 e 17 febbraio 2012 nella tenuta Ca’ Tron di Roncade (TV).

Il nuovo workshop promosso da Digital Accademia offrirà una panoramica teorica e pratica sulla progettazione e sulla gestione di community di successo, approfondendo anche tematiche specifiche come il Social CRM e la Social Content Curation. Un percorso trasversale composto di indicazioni teoriche, strategiche, tattiche e operative, utile ad aziende o liberi professionisti interessati a trarre valore dalle dinamiche relazioni legate al mondo social.

IL TARGET DEL WORKSHOP – Valentina Paruzzi – training manager di Digital Accademia – chiarisce subito chi sono i destinatari del corso: “Come per gli altri workshop, ci rivolgiamo ad esperti di comunicazione, marketing, gestione clienti delle agenzie ed aziende – nonché liberi professionisti – che desiderino conoscere quali dinamiche emergano all’interno dei social media e, dunque, applicare correttamente tecniche di relazione e ingaggio degli utenti in tali contesti”.

Questa edizione è firmata da Digital Accademia in collaborazione con Stefano Mizzella, consulente in ambito social media, con solide competenze di tipo strategico. “Con lui – prosegue Paruzzi – abbiamo studiato un’agenda volta a scendere in profondità sugli aspetti di costruzione dell’identità social di un marchio e, al contempo, ad affinare tecniche e metodo di relazione con le community online”.

AZIENDE ALLE PRIME ARMI – Ma quali sono gli ingredienti per cominciare a costruire un social brand aziendale? “Innanzitutto, – risponde la training manager dell’accademia digitale veneta – osservazione e analisi. Da lì si parte per comprendere quale sia la dinamica corretta con cui iniziare la conversazione con l’interlocutore. è come quando ci si presenta per la prima volta: le battute iniziali sono tutte rivolte a “sondare il terreno” per evitare gaffe”.

L’IMPORTANZA DEI CONTENUTI – “Il 2011 ha visto – prosegue Paruzzi – l’esplosione delle aziende sui social media: dai grossi brand multinazionali che, anche in Italia, hanno deciso di porre al centro la conversazione con i propri clienti nei social network, ma anche le istituzioni e le realtà appartenenti alle piccole-medie imprese. Il 2012 è l’anno del consolidamento delle strategie di CRM legati ai social media e del focus su contenuti, come abbiamo ben appreso nel nostro ultimo workshop di gennaio”. Ma non finisce qui. Oltre ai contenuti, oggi si dà molta importanza alla realizzazione di questi ultimi. A tal proposito, Valentina Paruzzi è categorica: “Ormai tutte le categorie merceologiche hanno fatto il loro ingresso sui social media: il problema non è più esserci, ma come esserci. È necessaria una profonda consapevolezza del contenuto da comunicare, prima ancora del porsi il quesito di come comunicarlo”.

VERSO IL FUTURO – Insomma, la strada verso il web 2.0 è segnata. Anche per le aziende. “Sarà un passaggio obbligato – come ci tiene a sottolineare Paruzzi – che ogni professionista deve vivere con fluidità e competenza attraverso un costante aggiornamento, di tipo sia formativo che informativo. è indispensabile elevare il grado di attenzione al massimo, prima di perdere di vista le modalità corrette di cambiamento”.

Se, come indicato dal Cluetrain Manifesto, i “mercati sono conversazioni”, i social media risultano essere spazi relazionali capaci di mettere in contatto aziende e utenti attraverso dinamiche aperte e collaborative. I brand di successo attivi in questi spazi non si limitano a promuovere i propri prodotti ma, al contrario, sfruttano le potenzialità dei social media per rafforzare la passione che tiene viva e duratura la relazione con clienti acquisiti e potenziali. Questi brand, indipendentemente dalla grandezza della loro azienda, hanno avuto il merito di individuare il cosiddetto “social object”, quel “collante” apparentemente quasi magico che determina la forza e la durata della relazione di un consumatore con un marchio o un prodotto. Un legame forte come un tatuaggio che prevarica le singole piattaforme, non è circoscritto solamente a Facebook, ma si estende all’intera esperienza online del consumatore. Un legame, ancora, che non si esaurisce nel marketing, ma che tocca da vicino altri importanti processi aziendali come le vendite, il customer care o l’innovazione.

 

di Mario Grasso