ICT: annuncio per lavoro “gratis” su Facebook. Scoppia la polemica

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MILANO – Il sindaco a 5stelle di Parma Federico Pizzarotti forse pensava, ci auguriamo in buona fede, alla cosiddetta “logica del dono” del 2.0 quando ha chiesto sulla sua pagina Facebook la collaborazione ‘’ovviamente a titolo gratuito’’ di uno sviluppatore ASP. NET per le attività del Comune da lui guidato.

La teoria del dono, proposta dall’antropologo Marcel Mauss, è lineare: io ti dono del tempo, le mie competenze, le mie conoscenze, le mie emozioni, e grazie a questo nasce una relazione tra di noi.

Gli utenti della pagina Facebook però non hanno percepito in questo modo l’uscita di Pizzarotti e la Rete, la stessa su cui s’è basato il successo di Grillo, s’è scatenata con gli sfottò. “Un amministratore pubblico che chiede una consulenza lavorativa gratuita?” è stata la domanda più frequente.

Il sindaco emiliano, nonché IT project manager, ribatte alle polemiche su Facebook: “Non volevo offendere o sfruttare nessuno. Semplicemente, come c’è chi può fare volontariato tagliando l’erba o dipingendo un muro, chi è un informatico può aiutare nel suo campo. Se fosse un incarico a pagamento avrei seguito i canoni del comune, specificare quindi che era gratuito serviva a questo. Io ho sempre dato una mano ad associazioni che dovevano farsi il sito o altro, e non l’ho mai visto come sfruttamento”.

Replica Roberto Scano, presidente di IWA (l’associazione professionale che raggruppa i professionisti della rete) in suo articolo di oggi: “Una cosa, caro sindaco, è aiutare associazioni, altra è sviluppare servizi per pubbliche amministrazioni dove servono competenze e conoscenze specifiche. In parole povere: non ci si può affidare ad uno “smanettone”, tanto per intenderci perché il rischio non ce l’ha solo lei e lo “smanettone”, ma la collettività che lei rappresenta”.

‘’Nel suo comune – prosegue Scano – il taglio dell’erba è fatto come servizio volontario oppure è stato fatto un appalto specifico? Sviluppare applicazioni, caro sindaco, non è solo un onere temporale ma implica una serie di responsabilità – civili e penali – motivo per cui non è possibile chiedere prestazioni a titolo gratuito per un’amministrazione comunale”.

Insomma, quel “ovviamente gratuito” non è proprio piaciuto e la polemica è destinata a proseguire. Soprattutto, in un periodo di crisi come l’attuale in cui le amministrazioni pubbliche, e non solo, quando rivedono i tagli dei costi lo fanno penalizzando il capitale umano e la formazione.

di Mario Grasso