Certificazioni ICT, come riconoscere quelle giuste

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MILANO – Nel nostro paese, ma non solo, il termine certificazioni ICT viene spesso abusato rispetto al suo significato normativo, ovvero spesso si vende come “certificazione” un semplice “attestato” (se rilasciato senza esame) o un “attestato di successo” (se l’esame è effettuato dalla stessa realtà che svolge l’attività formativa). Di seguito sono indicate invece le caratteristiche delle vere certificazioni per il personale, quelle con valenza ai sensi della legge 4/2013 e quelle per cui, come associazione, stiamo lavorando per un riconoscimento normativo.

In data 1 luglio 2012, è stata pubblicata la norma internazionale ISO/IEC 17024:2012 “Conformity assessment – General requirements for bodies operating certification of persons“, applicabile agli Organismi che effettuano la certificazione di persone.

La certificazione deve essere rilasciata da un Organismo di Certificazione, terza parte indipendente, che opera in conformità a standard definiti, in questo caso alla norma ISO/IEC 17024 “Requisiti generali per gli Organismi che operano nella certificazione del personale”.

La certificazione ISO/IEC 17024 è destinata ad organismi il cui fine sia quello di certificare le capacità del personale, ed ha come obiettivo quello di validare l’intero processo della formazione. Rispetto alla norma precedente (EN 45013:1990), entra più nello specifico per quanto riguarda il concetto di competenza, definendola in termini di conoscenze, abilità e caratteristiche personali.

Tale certificazione enfatizza, inoltre, l’esame delle competenze, ed è applicabile per la certificazione di qualsiasi figura professionale. L’introduzione della norma permette, dunque, di avere, finalmente, anche la definizione di competenza : “dimostrata capacità di applicare conoscenze e/o abilità e, ove rilevante, dimostrate caratteristiche personali”.

La certificazione delle competenze valida dunque quelle figure richieste dal mercato del lavoro che vengono considerate non formali, cioè acquisite con una formazione “classica, scuola, università e pertanto riguarda la formazione acquisita dopo corsi specifici o la formazione acquisita con esperienza lavorativa“.

I requisiti che un Organismo, di terza parte indipendente, deve tenere sempre presenti nel certificare i professionisti sono essenzialmente:

  • Indipendenza
  • Trasparenza
  • Imparzialità
  • Assenza di conflitti di interesse
  • Partecipazione delle “parti interessate”
  • Equilibrio nelle decisioni: non deve essere possibile che prevalgano singoli interessi
  • Competenza
  • Riservatezza
  • Codice Deontologico (da far sottoscrivere ai professionisti prima della certificazione e da far rispettare nel tempo)
  • Durata delle certificazioni limitata e controllata nel tempo (e non a vita come per gli iscritti negli albi professionali)
  • Concessione del rinnovo della certificazione (dopo 3 anni) solo se il professionista:
    • ha curato l’aggiornamento professionale previsto
    • ha continuato a svolgere nel triennio, l’attività professionale per la quale è stato certificato
    • ha rispettato il codice deontologico sottoscritto.

Volendo andare nel dettaglio, i requisiti essenziali della certificazione sono i seguenti:

  • Imparzialità, la valutazione delle competenze è svolta da un soggetto, l’Organismo di Certificazione (ODC) il quale, ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024, deve essere indipendente ed imparziale nei confronti delle persone certificate attraverso una struttura organizzativa documentata. Inoltre non deve offrire o fornire formazione professionale, o aiutare altri nella preparazione di tali servizi;
  • Aggiornamento professionale continuo che, nei tre anni di durata della certificazione, deve essere documentato tramite attestati di formazione;
  • Accertamento della competenza della figura professionale che passa attraverso il superamento di una prova d’esame.

Come è noto, con la legge 4/2013 sono cambiate molte cose nell’ambito delle professioni non regolamentate, per le quali IWA Italy è accreditata al Ministero dello Sviluppo Economico come associazione rappresentante le professioni Web.

La normativa prevede in particolare l’autoregolamentazione volontaria per la qualifica dei professionisti che si può conseguire attraverso:

l’attestazione delle associazioni professionali di riferimento;la certificazione rilasciata da OdC accreditati, che valuteranno le competenze del professionista in conformità a norme UNI definite per le singole professioni.

La certificazione delle professionalità offre vantaggi:

  • per il cliente: garanzia preventiva della competenza vantata dal professionista;
  • per la persona certificata: riconoscimento delle proprie capacità da parte di un ente terzo;
  • per le organizzazioni/associazioni, che dimostrano di impiegare persone certificate: ottenere punteggi superiori in gare pubbliche/private, riduzioni rischi assicurativi, agevolazioni nei finanziamenti.

La certificazione delle figure professionali è un processo volontario di cui il mercato ha colto opportunità e vantaggi, nella prospettiva di un circolo virtuoso. Il mercato individua nella certificazione un efficace strumento per riconoscere e avvalorare il ruolo e le competenze dei professionisti di cui ha bisogno. La qualificazione delle competenze si traduce in sviluppo occupazionale e crescita della competitività.

Va inoltre ricordato che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 15 febbraio 2013 (entrata in vigore: 2 marzo 2013) il decreto legislativo recante “definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, ai sensi dell’articolo 4, commi 58 e 68 della legge 28 giugno 2012, n. 92.” (decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13).

Con tale norma si delinea un sistema nazionale di certificazione delle competenze, comunque acquisite, al fine di valorizzare ogni competenza posseduta dalla persona, in una logica di apprendimento permanente, secondo standard minimi nazionali che assicurino la validità di ciò che si certifica e di conseguenza la spendibilità. La norma rinvia ad apposite Linee Guida la disciplina più puntuale della materia, da redigere a cura del Comitato tecnico nazionale.

Come questo avrà impatto nel mondo delle professioni Web? A seguito dell’attività di sviluppo della norma UNI specifica per le professionalità del settore ICT e della imminente nascita della norma specifica per le professionalità Web, si auspica la nascita di attività atte a garantire la qualificazione professionale di chi opera nel settore, con rilascio di reali certificazioni: indipendenti e di qualità. Ciò non significa impedire l’accesso alle professioni Web, ma garantire a professionisti del settore di farsi riconoscere come tali, pubblicando tale informazione nel profilo socio (se associati ad associazioni catalogate dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge 4/2013). Rimangono comunque valide le attestazioni specifiche per prodotti e percorsi formativi che hanno chiaramente mero valore di competenza su specifico prodotto o argomento ma che non sono attestazione professionale ai sensi delle citate normative.

di Roberto Scano (articolo tratto dal Blog IWA)