ICT, cresce l’occupazione ma calano gli studenti

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MILANO – Le assunzioni calano per la maggior parte dei settori di occupazione e calano per la seconda volta dal secondo trimestre del 2010 per lavoratori esperti e professionisti.

Allo stesso tempo, l’occupazione nel settore ICT sembra mostrare segnali di crescita, secondo l’edizione di novembre 2013 dell’European Vacancy Monitor, bollettino trimestrale pubblicato dalla Direzione Generale Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea che monitora il mercato del lavoro.

In particolare, l’occupazione nel settore ICT ha avuto un incremento del 2% del numero di dipendenti tra il 2011 e il 2012 nei 26 Paesi facenti parte dell’Unione Europea (a esclusione di Irlanda e Croazia escluse per ragioni metodologiche).

Tuttavia, lo studio rileva come il calo del numero di studenti universitari in ambito ICT rischi di portare un futuro calo di personale nel settore. Dal 2004 al 2011, si è passati dal 5 al 4% del totale degli studenti ai livelli più alti del sistema di istruzione.

Nel primo trimestre del 2013, le opportunità di lavoro erano ferme rispetto allo stesso periodo del 2012. Peraltro, sia l’impiego pubblico sia le opportunità tramite le agenzie di lavoro sono nuovamente in calo, fatta eccezione del Regno Unito.

L’assunzione di lavoratori con un alto grado di istruzione continua a crescere del 3%. Segno che sempre più professionisti accettano lavori al di sotto le loro competenze. Alcuni lavori hanno visto un incremento di assunzioni e impiego.

Giusto per citarne alcuni:

  • Professionisti associati in ambito legale e sociale,
  • Manager di servizi imprenditoriali e amministrativi,
  • Sviluppatori di software e di applicazioni e analisti,
  • Professionisti finanziari,
  • Architetti, progettisti, periti e designer.

Francia, Germania e Gran Bretagna rappresentavano nel 2012 circa la metà dei 4,3 milioni di lavoratori ICT. Mentre i paesi dell’Est (Lettonia, Estonia, Bulgaria, Romania, Polonia) hanno il tasso di lavoratori ICT più giovani con più di un lavoratore su tre con un’età compresa tra i 15 e i 29 anni.

László Andor, commissario UE per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione ha dichiarato: “Questa relazione rafforza il nostro impegno per sostenere l’economia digitale e il miglioramento delle competenze digitali. Come ha sottolineato l’ultimo Consiglio europeo, sono necessari nuovi investimenti in infrastrutture digitali, nell’istruzione e nella formazione ICT per coprire potenziali posizioni vacanti”.

Secondo l’European Job Mobility Bulletin che analizza i posti di lavoro liberi del portale web EURES, le occupazioni top 5 EURES (al 1° di ottobre) erano:

  1. Professionisti associati in finanza e vendite
  2. Lavoratori nell’ambito della ristorazione e dei servizi domestici
  3. Dimostratori e commessi
  4. Manifatturieri e macchinisti
  5. Tecnici elettronici ed elettricisti

La Commissione europea lancia l’allarme e spinge giovani e donne a seguire gli studi informatici e a lanciarsi nella carriera dell’ICT, dato che meno di un lavoratore ICT su cinque è donna nel 2012 nell’Europa a 27 Paesi.