Hilfr, la gig economy trova i diritti nel lavoro domestico

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Hilfr, la gig economy trova i diritti nel lavoro domestico

Il contratto collettivo firmato tra il sindacato danese 3F, affiliato UNI Europa, e Hilfr, la piattaforma online di lavoro domestico in Danimarca, è il primo storico accordo che trasforma i lavoratori autonomi in dipendenti.

In realtà, anche in Italia ci sono già due piattaforme digitali che applicano la contrattazione collettiva ai lavoratori domestici.

Yougenio (ma sfrutta un regolamento aziendale con diversi riferimenti al Ccnl lavoro domestico) e soprattutto Le Cicogne, che fa espressamente riferimento sul sito web all’applicazione del suddetto contratto collettivo nazionale.

Tuttavia, il contratto – che prevede 12 mesi di “prova” – è entrato in vigore l’1 agosto 2018 e sarà valido fino al 31 luglio 2019 con possibilità di rinnovo.

Su Hilfr.dk sono iscritti circa 450 lavoratori e 1.700 clienti sul territorio danese.

I punti chiave del contratto collettivo prevedono:

  • Una retribuzione minima di 141,21 corone danesi (19 €) per ora.
  • Un contributo previdenziale
  • Il pagamento delle ferie
  • L’indennità di malattia
  • Un supplemento di welfare come bonus di 20 corone danesi/ora in aggiunta al salario.

Mancano alcuni istituti come l’indennità di disoccupazione, la formazione, la maternità e i congedi parentali ma l’accordo già prevede una successiva discussione nel rinnovo dell’accordo.

Inoltre, i lavoratori che vorranno restare in un rapporto di lavoro autonomo possono farlo tramite comunicazione anticipata all’azienda.

Tina Møller Madsen, Presidente di 3F Servizi commenta: “Sono davvero felice di aver concluso questo contratto collettivo pilota con Hilfr. Ci abbiamo ragionato tanto e ora non vediamo l’ora di migliorare l’accordo e raccogliere ulteriori spunti per la nostra valutazione tra 12 mesi. Con questo contratto assicuriamo i diritti del lavoro di base per tutte quelle persone che vogliono lavorare sulle piattaforme”.

“Con questo contratto collettivo – continua Madsen – sosteniamo il modello di mercato del lavoro danese e le piattaforme digitali; diamo le prime risposte a uno dei primi problemi del nostro tempo: come raccogliere i benefici della nuova tecnologia senza minacciare i diritti del lavoro e le giuste condizioni di lavoro”.

Steffen Wegner Mortensen, co-fondatore di Hilfr, dichiara: “Siamo molto orgogliosi di aver firmato il primo contratto collettivo per una società-piattaforma insieme a 3F, un sindacato. L’economia delle piattaforme soffre da un po’ di una reputazione offuscata perché molte piattaforme hanno fondamentalmente evitato le tasse digitalizzando e fornendo condizioni di lavoro misere e allo stesso tempo dichiarando che tutto ciò sia innovativo. Con questo accordo alziamo l’asticella della gig economy e mostriamo come noi tutti possiamo beneficiare dalla nuova tecnologia senza togliere i diritti ai lavoratori e senza peggiorare le condizioni di lavoro.

“Contemporaneamente mostriamo – aggiunge Mortensen – come il modello di mercato del lavoro danese sia capace di lavorare affianco dei nuovi modelli di business digitali. 3F, il sindacato con cui abbiamo lavorato, è stato un partner pragmatico e costruttivo in questo processo e interessato davvero a trovare una soluzione”.

“L’accordo è significativo anche dal punto di vista commerciale. Se vuoi attirare i migliori lavoratori domestici, devi trattare loro bene. Buone condizioni di lavoro, un salario giusto e procedure chiare per evitare il pagamento delle tasse sono stati spesso evitati dai proprietari delle piattaforme.
Con questo contratto stiamo cercando di affrontare queste carenze e alzare lo standard per l’economia delle piattaforme”.

Eddy Stam, responsabile di UNI Property Services, ha aggiunto: “Ci congratuliamo con i nostri affiliati di 3F e Hilfr per l’accordo pilota offrendo una traccia per l’industria dei lavoratori di piattaforme del lavoro domestico e non solo”.

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