Just Eat Takeaway, Milano: i temi del confronto con i sindacati

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Just Eat Takeaway, Milano: i temi del confronto con i sindacati

Martedì 8 novembre 2022 le rappresentanze sindacali lombarde di Filt Cgil, Fit Cisl e UILTuCS hanno incontrato Matteo Corasaniti, Operations Team Lead Scoober Italy, per Just Eat Takeaway.com Italy.

Diversi i punti discussi durante il confronto in videoconferenza:

Sulla “procedura starting point”, il confronto si è sviluppato sui punti critici evidenziati. L’azienda ci ha comunicato che su Milano sono presenti 15 starting point. Abbiamo condiviso l’impegno di individuare una procedura aziendale nell’assegnazione dello starting point ai courier, sentite le rappresentanze sindacali. Tuttavia per quanto riguarda il ruolo delle Rsa, per parte sindacale, la posizione è stata chiara: va rispettato quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori. Per l’azienda, di contro, se lo spostamento è vincolante per motivi organizzativi, serve spostarlo.

Sulla “visibility vest“. Ci siamo confrontati sulla marcatura CE, la conformità del dispositivo, il controllo allo Starting Point. Per le organizzazioni sindacali è fondamentale che la visibility vest abbia una corretta etichetta e che avvenga la consegna della relativa scheda tecnica per far sì che questo dispositivo sia dichiarato a norma. L’azienda ha comunicato che farà una raccolta della documentazione necessaria e lavorerà affinché i dispositivi siano a norma secondo quando richiesto dai sindacati, previo confronto con le rappresentanze.

Abbiamo affrontato pure il problema legato alla distanza delle consegne oltre i 10 km. L’azienda ha affermato che non è contenta per le consegne lunghe e non ha interesse a favorire le consegne lunghe. Ad oggi, secondo i dati di Just Eat Takeaway, circa il 6% delle consegne hanno una distanza maggiore di 4 km su Milano. La distanza viene stimata secondo diverse variabili. Il problema – secondo l’azienda – si verifica in presenza di eventi imponderabili (festività, eventi) e comportamento scorretto di alcuni courier (tengono ordine più del tempo dovuto o tengono spenta l’app nello starting point), o un’assemblea sindacale che dura fino alle 20.30 comporta lo spostamento di rider da altri Starting Point. Abbiamo fatto presente come in quest’ultimo caso, l’azienda si possa organizzare dato che le assemblee sono comunicate con ragionevole anticipo.
Insieme a questo punto è stato denunciato dalle organizzazioni sindacali pure che spesso molte consegne a fine turno portino i courier lontani dallo Starting Point, con conseguenti consumi di carburante, usura dei mezzi, rischio per la sicurezza. L’azienda è al corrente del problema e si impegna a valutare con maggior attenzione il fenomeno cercando di limitarlo il più possibile.

Come Uiltucs abbiamo pure proposto un fondo di manutenzione per i mezzi personali, dato che chi ha la bici – muscolare o elettrica- e il motorino guasti per giorni causa tempi di riparazione non può lavorare e – in alcuni casi – è stato soggetto di contestazioni disciplinari, potrebbe essere utile avere un’indennità, oltre all’insufficiente rimborso chilometrico attuale, che possa dare sostegno economico al fattorino e dare maggiori e rapide possibilità di acquisto dei pezzi di ricambio.

Sulla divisione delle zone per la città di Milano che ad oggi ha una zona unica. Corasaniti ha comunicato che non riescono a dividere la città in zone e l’azienda, a livello global, è chiusa totalmente sul punto.

Sempre come UILTuCS abbiamo chiesto all’azienda la situazione dei contratti a tempo determinato e a 10 ore in Lombardia.
Sui contratti a 10 ore: Corasaniti ci ha comunicato che da mesi la configurazione è cambiata, cioè, si è passati dal 70% della flotta a 10 ore del 2021 a una maggioranza della flotta (più del 70%) con contratto a 20 ore o più ore. Bisogna fare di più e l’azienda non è chiusa a ulteriore estensione di ore contrattuali. 10 ore destinato ai nuovi arrivi: per una questione di correttezza di chi già è in flotta; per un principio di gradualità.
Contratti a tempo determinato: l’azienda sperimenterà questo contratto, in realtà già presente con un test su poche unità (a Milano tra 5 e 10 contratti) per verificare il livello di gradimento e di validità per questa tipologia di contratto, anche lato aziendale. Just Eat Takeaway vorrebbe evitare il rinnovo della flotta ogni 6 mesi.

In merito alla nostra richiesta di fornitura dei kit antipioggia, l’azienda ha spiegato innanzitutto la procedura per l’invio al rider: viene mandato tramite email il link ai courier attivi per aprire la pagina web dedicata e selezionare la taglia del kit. Tuttavia l’azienda sottolinea come risulti solo una manciata di ordini non ancora evasi su Milano. Oltre il 70% già consegnati, secondo la loro rilevazione. Si impegna tuttavia a sollecitare la richiesta del kit che da accordo prevede l’invio di 2 kit all’anno.

Sui problemi di sicurezza soprattutto legati alle condizioni meteorologiche, l’azienda ha ribadito l’applicazione della procedura prevista dall’accordo sindacale nazionale. Se le soglie di pericolo previste dall’accordo, secondo il datore di lavoro, non sono raggiunte, l’azienda deve procedere. Va fatta una scelta tra il tornare a casa se il courier non è sicuro nello svolgimento del lavoro oppure lavorare se l’azienda continua il servizio.

Per quanto riguarda l’apertura del nuovo hub a Milano, i ritardi sono legati alla ristrutturazione dei locali e alla mancata fornitura di un pezzo utile per procedere con i relativi lavori. Si prevedono circa 80 rider che ruoteranno attorno all’hub. Saranno forniti dei motorini elettrici. Si sta valutando inoltre se dare la priorità ai rider con anzianità per l’utilizzo dei suddetti mezzi.

Per quanto riguarda le ferie invernali e natalizie, l’azienda ha mandato una comunicazione ai rider per richiedere la disponibilità per le ferie con relativi slot di prenotazione e conseguente valutazione dell’azienda per l’approvazione. Al momento sono arrivate all’azienda poche richieste di ferie da parte dei rider.

L’azienda ha inoltre illustrato alle organizzazioni sindacali una bozza di convenzione con scontistica applicata per le officine e per i ricambi dei mezzi dei courier.

Infine su privacy e app, abbiamo segnalato come sugli smartphone con sistema operativo Android dei rider, sia attiva la posizione fuori dal turno di lavoro. Il problema è legato all’autorizzazione “continua” vincolante concessa all’app in fase di installazione. Su questo sarebbe auspicabile un intervento di risoluzione.

Purtroppo non abbiamo avuto modo di approfondire il tema del noleggio mezzi pagato dal rider e senza rimborso chilometrico seppur sia stato citato tra i punti della discussione. Ma sicuramente solleciteremo l’azienda appena possibile per avere un riscontro anche su questo tema.